Confindustria-Catene di fornitura tra nuova globalizzazione e autonomia strategica

Roma, 22 settembre 2023. Presentazione dello studio di Confindustria

La pandemia prima e l’invasione russa dell’Ucraina poi hanno messo in grande evidenza il tema della vulnerabilità delle filiere di fornitura e dell’autonomia strategica dei paesi. In un sistema produttivo globale, che resta profondamente interconnesso, si nascondono passaggi specifici, che sono in alcuni casi molto concentrati per area geografica. Ciò impone un cambio di passo nelle politiche e nelle strategie di lungo periodo dei governi e delle imprese.
Come si stanno riconfigurando le reti produttive internazionali? Quali politiche guidano questi cambiamenti? Per quali prodotti strategici l’industria italiana dipende in modo critico dall’estero? Quali strategie le imprese italiane hanno attuato, o intendono attuare, per fronteggiare gli shock?

L’iperglobalizzazione dei primi anni Duemila ha lasciato il posto a una fase di globalizzazione lenta. Tuttavia, le catene globali del valore si sono dimostrate molto robuste. Le tensioni sino-americane, il conflitto russo-ucraino, la divisione in blocchi dei paesi politicamente affini e un’accelerazione degli interventi protezionistici complicano lo scenario mondiale.
Da questa osservazione si sviluppa l’analisi contenuta nel volume Catene di fornitura tra nuova globalizzazione e autonomia strategica del Centro Studi Confindustria.

Emerge la necessità di rafforzare le catene di fornitura, specie in produzioni strategiche, come quelle che guidano la transizione green e digitale. Il Centro Studi Confindustria ha identificato 62 prodotti fortemente critici per l’industria italiana, che attivano circa 5 miliardi di import, soprattutto nelle filiere dell’ICT e dei trasporti; la Cina ne è di gran lunga il principale fornitore. Nella definizione delle politiche europee è necessario rafforzare le filiere strategiche, anche grazie ad accordi di collaborazione industriale con paesi terzi.

L’analisi delle vulnerabilità delle forniture dall’estero è contenuta anche nella Nota dal CSC “Le dipendenze critiche e strategiche dell’industria italiana” [LINK].

Diverse sono le strategie di reshoring delle imprese manifatturiere italiane. Secondo una survey del Centro Studi Confindustria e Re4It (Reshoring for Italy), l’uso del backshoring di produzione è ancora limitato, mentre è più significativo quello del backshoring di fornitura (21% delle imprese che si riforniscono all’estero), con l’obiettivo di maggiore resilienza, riduzione della distanza e miglioramento della qualità dei prodotti. L’accorciamento delle filiere globali potrebbe accompagnare l’adozione di paradigmi alternativi a quello lineare della produzione, come l’economia circolare [vedasi anche: LINK].

 

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In allegato il rapporto, suddiviso per capitoli.
La registrazione dell’evento è consultabile sul canale YouTube di Confindustria al seguente LINK

Per ulteriori informazioni:
l.ariazzi@confindustriamoda.it
Centro Studi Confindustria Moda
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