Il potenziale di mercato per il bello e ben fatto italiano nei mercati avanzati.
Export del Bello e Ben Fatto: da qui al 2022 l’Italia può crescere di 12 miliardi
Allentato il morso della crisi, nei mercati avanzati si torna a spendere.
Questa l’importante novità dell’edizione 2017 del Rapporto “Esportare la dolce vita. Il potenziale di mercato per il bello e ben fatto italiano nei mercati avanzati”, che amplia lo spazio di manovra per le imprese italiane del bello e ben fatto (BBF).
“Il potenziale per l’Italia nei 31 mercati avanzati analizzati dal rapporto parla di quasi 12 miliardi di euro in più nel 2022, a parità di quote di mercato. Ma se prendiamo uno scenario più ambizioso questa cifra aumenta di ulteriori 6,9 miliardi di euro, portando l’incremento complessivo a oltre 18 miliardi di euro”, ha sottolineato la vice presidente per l’internazionalizzazione di Confindustria, Licia Mattioli.
Ci sono “due strade”, secondo la Mattioli, che si aprono per aumentare la competitività del settori del BBF (alimentare, abbigliamento e tessile-casa, arredamento, calzature, orificeria e gioielleria, occhialeria): “investire nella manifattura ad alto valore aggiunto e aumentare il numero delle imprese esportatrici”.
La ricerca è condotta con la collaborazione di 10 associazioni di Confindustria: Anfao, Assocalzaturifici, Associazione Italiana Confindustria Alberghi, Confindustria Federorafi, Federalimentare, Federvini, Assica, FederlegnoArredo, Sistema Moda Italia e Ucina.
Tratto da: www.confindustria.it
I prodotti del Bello e Ben Fatto italiano valgono il 20% del nostro export. Sono quelli che uniscono bellezza e funzionalità, cultura e tecnologia. Arti in cui eccellono le imprese manifatturiere e i talenti della penisola. Quanto potenziale di espansione c’è ancora da qui al 2022 nei singoli mercati per ogni settore? Come si muoveranno i concorrenti? L’Italia del bello e ben fatto riuscirà ad aumentare le proprie quote? E cosa accadrebbe se almeno nei principali mercati riuscisse a erodere quote ai best performer nel segmento premium?
L’America resta ancora un continente da scoprire per la maggioranza delle imprese esportatrici BBF: cosa cambia con Trump?
La presentazione del rapporto 2017, elaborato dal CSC in collaborazione con Prometeia – si è tenuta il 9 maggio a Milano al MUDEC, Museo delle Culture. In allegato il programma dell’evento.
A questo LINK è possibile visionare il video in cui il VicePresidente di Confindustria Licia Mattioli presentava l’appuntamento 2017.
Quest’anno per la prima volta, insieme a testimonial di eccezione a livello internazionale e con la partecipazione del Ministro delle Sviluppo Economico Carlo Calenda, sono state presentate le previsioni del Bello e Ben Fatto made in Italy nei mercati avanzati.
La ricerca dedica un focus speciale agli USA, con analisi per gli Stati Federali del potenziale per le esportazioni BBF e degli ostacoli nell’era Trump.
Altro tema speciale di questa ottava edizione del rapporto è l’analisi delle relazione positiva tra turismo e valorizzazione dei prodotti italiani BBF.
In allegato la Premessa tratta dal report.
N.B.
Per le modalità di acquisizione di EDV2017, gli Associati possono consultare il seguente LINK (dove trovano documenti a loro riservati) e/o prendere direttamente contatto con il nostro ufficio per la ricezione del report nella versione integrale cartacea.
Il report della scorsa edizione, relativo alla domanda BBF nei Paesi emergenti, è invece consultabile – dagli Associati – a questo LINK.
Nella foto, da sinistra: Marco Bizzarri (CEO Gucci), la Vice Presidente Confindustria per l’Internazionalizzazione Licia Mattioli, Jean-Christophe Babin (CEO Bulgari) e il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.
Foto tratta da: www.confindustria.it
Per ulteriori informazioni:
l.ariazzi@confindustriamoda.it
Centro Studi Confindustria Moda
per Assocalzaturifici
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