Rapporto OCSE-EUIPO sulla contraffazione “Trends in Trade in Counterfeit and Pirated Goods”

"Misuse of e-commerce for trade in counterfeits" (Uso improprio del commercio elettronico per la vendita di prodotti contraffatti)

Il commercio online è diventato un importante canale di distribuzione di prodotti contraffatti
• Più del 50% dei prodotti contraffatti sequestrati alle frontiere dell’UE deriva dal commercio online.
• Oltre il 75% dei prodotti contraffatti sequestrati nell’ambito del commercio elettronico proviene dalla Cina. Seguono Hong Kong al 5,7%, Turchia (5,6%) e Singapore (3,3%). La Cina è un paese di provenienza dominante anche quando si valuta il valore dei prodotti contraffatti acquistati online, con una quota del 68%.
• I sequestri di prodotti contraffatti legati al commercio elettronico nell’UE hanno riguardato un’ampia gamma di prodotti, tra cui calzature (33,7% dei sequestri totali), abbigliamento (17,3%), profumi e cosmetici (9,6%), articoli in pelle (8,7%), macchine e attrezzature elettriche (6,5%), giocattoli (5,5%) e orologi (5,2%).
• L’attuale tendenza verso il commercio online ha subito un’accelerazione a seguito della pandemia di COVID-19. Nel 2020, mentre nel complesso le vendite al dettaglio sono diminuite nella maggior parte dei paesi, le vendite online a livello mondiale sono aumentate di oltre il 20% rispetto al 2019.
I funzionari delle autorità di contrasto hanno riscontrato, oltre alle maggiori opportunità di diffusione delle contraffazioni, un enorme spostamento verso la criminalità informatica, nell’ambito della quale i criminali se ne approfittano delle persone che lavorano in casa con un’infrastruttura meno sicura per commettere vari tipi di frodi elettroniche. Si tratta, tra l’altro, di truffe vere e proprie in cui il consumatore paga un prodotto, che mai riceverà, di tentativi di furto d’identità, di phishing o di frodi su investimenti in criptovalute.
• I sequestri associati a vendite online rappresentano solo il 14% del valore totale dei sequestri, rispetto all’86% dei sequestri relativi a prodotti spediti in container. Tuttavia, alcuni di questi prodotti spediti in container sono destinati a centri di distribuzione nell’UE, da cui a loro volta vengono spediti a consumatori che li hanno acquistati online. Ciò potrebbe indicare che il ruolo effettivo del commercio elettronico nella vendita di prodotti contraffatti è notevolmente più importante.

Lo studio OCSE-EUIPO (l’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale)  conferma che il commercio online sta alimentando la vendita di prodotti contraffatti e sta diventando il principale catalizzatore per la distribuzione di tali prodotti. Analizza i dati dei sequestri doganali di prodotti alle frontiere esterne dell’Unione europea ed esamina in che maniera i prodotti contraffatti finiscono nelle mani dei consumatori.
 

Tratto dal sito EUIPO [LINK]
 
 
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